Luca Greco – Blocchi di basalto di origine vulcanica giacciono sparsi sul pavimento della Tate Modern. Questa è la fine del ventesimo secolo. Questo è il vecchio mondo, sul quale Joseph Beuys marchia con un timbro circolare il segno indelebile del nuovo mondo.
The End of the 20th Century (1983–1985) risale agli ultimi anni della sua vita, quando l’artista tedesco tornò a lavorare con materiali naturali come la pietra, il legno e il bronzo. L’opera è composta da ben trentuno rocce di basalto sparse sul pavimento in modo apparentemente casuale. I blocchi in realtà sono disposti in gruppi sciolti quasi a sembrare dei detriti di ciò che resta del XX secolo. Ogni blocco misura tra uno e due metri e mezzo di lunghezza e ha un foro a forma di cono nella parte superiore di una delle sue estremità. I pezzi di basalto che sono stati rimossi da queste cavità delle pietre sono stati estratti con estrema cautela e attenzione, lucidati, levigati e rivestiti da feltro e argilla prima di essere riposti nuovamente nei loro fori.
La scelta del feltro e dell’argilla non è affatto casuale, ma richiama un episodio significativo della vita di Beuys. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa come aviatore all’offensiva nazista contro i russi. Durante uno scontro il suo aereo viene abbattuto nei cieli di Crimea. Sopravvissuto all’incidente, viene ritrovato semi congelato e in fin di vita da un gruppo di tartari (nomadi delle steppe), che lo salvano avvolgendolo proprio con quello stesso feltro impiegato nella sua installazione.L’esperienza della guerra segnerà profondamente l’anima dell’artista tedesco e lo condurrà a un cambiamento radicale e a una misteriosa rinascita spirituale, segno della sua trasformazione da semplice uomo ad artista.

Da quel momento in poi il suo interesse per le civiltà arcaiche e per la visione sciamanica coinvolgerà completamente la sua attività artistica. Per Beuys la natura rappresenta l’elemento principale con il quale l’arte deve costantemente misurarsi. L’arte è l’elemento di congiunzione tra la natura e la società e l’artista è il suo intermediario principale che ha il compito di “formare” la società – intesa come una scultura sociale – attraverso performance artistiche e orazioni e di risvegliare le anime mostrando loro come le cose potrebbero essere.
L’arte prima di ogni cosa è una questione sociale, che esprime la volontà di ricongiungimento spirituale dell’uomo moderno con l’antica forza della natura. The End of the 20th Century (1983–1985) è riconducibile all’impegno sociale ed ecologico di Beyus. L’idea di realizzare questa monumentale installazionenasce, infatti, proprio dalla sua volontà di piantare 7000 querce nella città di Kassel. Il piano originario prevedeva la collocazione di ciascuna roccia di basalto accanto agli alberi piantati al fine rappresentare il rinnovamento sociale e ideologico che stava per nascere.
Beuys morì prima che l’opera fosse installata (nel gennaio del 1986), lasciando in eredità alcuni schizzi iniziali che illustrano i possibili modi di disporre le pietre, qualche enigma e tanti sogni per un’intera generazione che vedeva nella sua arte la possibilità di riaccendersi come mai aveva fatto finora. L’opera è stata acquistata dalla Tate Modern nel 1991 ed esposta successivamente al pubblico nel 1992 seguendo alcune indicazioni conservate nei suoi appunti. Da allora esperti, curatori e storici dell’arte provenienti da tutto il mondo continuano ad interrogarsi sulla corretta disposizione di quelle rocce e sul profondo significato di quell’opera, misteriosa allegoria del tempo.
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