“Helgoland” di Carlo Rovelli: ri-pensare la realtà dopo Heisenberg

Il mondo si regge sulle teorie profondamente sconosciute all’uomo e nulla è come sembra. All’interno dell’ultimo libro di Carlo Rovelli, intitolato Helgoland (edito da Adelphi), si racconta la magia della scoperta della teoria dei quanti, la più radicale rivoluzione scientifica di ogni tempo a opera del giovane ventitreenne Werner Heisenberg. Una “misteriosa” teoria dalle grandissime conseguenze che ha acceso la curiosità e l’entusiasmo di scienziati e accademici di caratura mondiale, come Albert Einstein, Niels Bohr, Erwin Schrödinger e Max Born. Come vedremo all’interno di questo libro, Rovelli non solo ricostruisce la genesi della scoperta, ma propone nuovo modo di ri-pensare alla realtà: il mondo fatto di sostanze diventa un mondo fatto di relazioni.

Ma che cosa ha spinto il giovane Heisenberg a rimettere in discussione i concetti della fisica tradizionale? Quali conseguenze comportano tali scoperte? Scopriamolo insieme!

La scoperta della “teoria dei quanti”: quali conseguenze filosofiche?

La storia di questa straordinaria scoperta si svolge nel 1925 a Helgoland, in una lontana isola del Mare del Nord, da dove prende il nome il libro. Il mondo della fisica classica, erede delle teorie settecentesche, viene di fatto soppiantato da un mondo di relazioni fondato sulle geniali intuizioni di Heinsenberg. Non esiste un elettrone in sé con una sua orbita definita: la sua stessa posizione, la sua velocità ed energia sono dovute alla sua relazione con il mondo. Non esistono oggetti con proprietà assolute, ma tutto è in relazione a qualcosa, tutto interagisce ed è in funzione di qualcos’altro. Come afferma Rovelli:

Non possiamo descrivere nessuna entità elementare se non nel contesto di ciò con cui è in interazione. (Hegoland, Rovelli, p. 148).

“Helgoland” non rappresenta solamente un’originale esposizione della teoria dei quanti. Rovelli va oltre e indaga soprattuto le ricadute filosofiche di questo radicale mutamento di paradigma scientifico sulle altre discipline come, per esempio, nel mondo della psicoanalisi. A suo avviso, non avrà più senso parlare di un soggetto che non sia in relazione con altri soggetti che riflettono la sua immagine e ne vengono, a loro volta. riflessi. Tale visione più “interattiva” (non assoluta) della soggettività riguarda di conseguenza anche l’attività conoscitiva.

Che cosa significa ri-pensare un mondo fatto di relazioni?

Leggere Helgoland di Carlo Rovelli vuol dire imparare a mettere in discussione i propri preconcetti e abbracciare un’idea di mondo e diversa. A distanza di quasi un secolo dall’epocale scoperta, restano ancora molti gli interrogativi che attendono delle risposte. Una cosa è certa: è cambiata l’idea stessa di verità, certamente meno forte e più vicina ai principi di dialogo, validazione e reciproco riconoscimento.

La lunga ricerca della “sostanza ultima” della fisica, passata attraverso materia, molecole, atomi, campi, particelle elementari […] è naufragata nella complessità relazionale della teoria quantistica dei campi e della relatività generale. (Hegoland, Rovelli, p. 153)

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