Alla ricerca del dettaglio. La bellezza della composizione secondo Federica Moyo

Attraverso quest’intervista Federica Moyo ci aiuta a capire il mondo del Visual Design e ci racconta la sua idea di bellezza, intesa come composizione di elementi  apparentemente slegati tra loro.

Federica Moyo
Federica Moyo

Federica D’Aniello (in arte Federica Moyo ) è una visual designer. Recentemente ha calloborato con “Psicologia Film Festival di Torino” e ha realizzato delle illustrazioni per una favola per bambini scritta da Isidoro Calò.

Intervista a cura di Luca Greco

Federica, raccontaci un po’ la tua storia. Come nasce il tuo amore per il visual design?

«Questa passione nasce fin da quando ero bambina. Amavo disegnare e fotografare, osservare più che parlare. Le mie origini sono campane. A 19 anni, però, mi sono trasferita a Torino e ho iniziato a studiare illustrazione allo IED. È qui che ho imparato effettivamente a disegnare e a rendere utile ciò che disegnavo. Al termine di questo corso ho iniziato ad interpretare attraverso le immagini ciò che vedevo, in modo particolare i concetti astratti. Infatti, il mio lavoro si avvicina molto anche all’illustrazione concettuale».

Mi fai qualche esempio?

«Disagio sociale, tematiche legate alla psicologia oppure situazioni che riguardano l’attualità

Ne è un esempio l’illustrazione che ho realizzato per la campagna #Save Borsalino ».

saveborsalino100
Save Borsalino

Quanto è importante Torino per le tue creazioni?

«Credo che Torino sia il “palco” giusto per il Visual Design. Offre molte opportunità e spunti. Non a caso è stata eletta città del Design più di una volta.

Questa è una città mi ha dato tanto, mi ha aperto ad un nuovo modo di vedere le cose anche attraverso i confronti  con altri artisti e personaggi che lavorano nel mondo del visual».

Dove trovi le tue ispirazioni?

«Durante la mia quotidianità mi cibo di mostre, fotografie e lunghe passeggiate.  Incomincio sempre dalla parola. Quando mi viene affidato un nuovo lavoro inizio a scrivere e raccogliere pensieri. Creo connessioni tra più argomenti, cerco di creare figure retoriche e di associare elementi apparentemente sconnessi tra loro. Mi lascio ispirare dall’ombra  di un ramo, dalla forma strana di una nuvola, dal passo buffo di un cane, da una riflessione bizarra di un bambino, insomma da tutto ciò che mi circonda. Mi piace associare più cose per rendere l’immagine non subito trasparente. Preferisco realizzare immagini a “doppia lettura” o a libera interpretazione».

sagome
Sagome

In quale misura sono importanti i dettagli all’interno delle tue creazioni?

«Questa domanda continua un po’ quella precedente. Il dettaglio fa la differenza, è ciò che spinge le persone a leggere l’immagine in modo diverso. È nel dettaglio che hanno origine le mie creazioni ed è per questo che parto sempre dalla parola e dunque da un concetto molto preciso. Per dettaglio intendo anche una citazione di un film, una canzone o qualcosa che mi ha particolarmente colpito».

Ti va di raccontarci le tecniche che impieghi all’interno dei tuoi lavori?

«Dopo la ricerca dell’ispirazione, che nel mio lavoro è fondamentale, inizio ad elaborare bozze, schizzi e idee fino poi a definire e colorare il disegno con Adobe Illustrator, un programma che mi permette di essere abbastanza rapida e pulita nella definizione dell’immagine. Ciò che preferisco di più è realizzare grafiche per oggetti, illustrazioni per eventi, loghi e immagini concettuali. Mi piace collaborare con altri freelancers. Credo che la collaborazione tra più professioni sia l’arma del momento. A tal proposito ho deciso di far parte di un’associazione che prende il nome di Artemania. Si tratta di uno spazio in cui l’idea è presentare workshop, laboratori, contest creativi e dibattiti su temi che riguardano l’illustrazione, la scrittura creativa e l’arte in senso più ampio».

Recentemente hai realizzato una tua mostra. Come è andata? Di va di raccontarci il tuo nuovo progetto?

«Ho realizzato questa mostra innanzitutto per far conoscere ciò che faccio. Spesso c’è confusione per quanto riguarda il lavoro dell’illustratore. Nella mia mostra ho fatto vedere le illustrazioni che ho realizzato negli ultimi due anni e ho inoltre presentato il mio calendario 2018 .

Ho cercato di aprirmi al pubblico e di creare un dialogo. Ci sono state buone risposte.

I visitatori si sono incuriositi al mio modo di lavorare ».

La maggior parte dei tuoi lavori sono lavori su commissione (loghi, grafiche, illustrazioni per libri). Che genere di rapporto sussiste tra la funzionalità (l’efficacia comunicativa di un logo, ad esempio) e la bellezza?

«È molto difficile ed estremamente stimolante cercare di capire che cosa vuole il cliente e restare nello stesso tempo fedele alla tua interpretazione, a quello che vorresti sviluppare. Io cerco sempre di ascoltare e dialogare con il cliente che è poi colui che sceglie quale bozza risponde di più alle sue esigenze.

Anche in questo caso è necessario partire dalla parola e dunque ad un attento dialogo con il cliente-interlocutore.Il primo passo è capire di cosa ha bisogno. A volte mi aiuta molto sapere  quale aspetto dei miei lavori lo ha  particolarmente colpito».

Che cos’è per te la bellezza?

«Trovo che l bellezza sia unire cose apparentemente slegate tra loro e farle diventare un connubio perfetto, una ricetta a cui nessuno aveva mai pensato prima.

Per intenderci meglio: ci sono illustratori che abbinano fotografia e il disegno o chi ha deciso di scolpire alberi abbandonati. La bellezza sta dunque nel saper abbinare più capacità regalando la propria visione del mondo. Diciamo che è un’addizione di più cose, un’addizione che il più delle volte è emotiva perché nasce da un desiderio a cui siamo affezionati.

Nel mio caso, per rendere belle e comunicative le mie immagini lavoro molto sulla composizione, la scelta dei colori e la ricerca del dettaglio, quel dettaglio che molto spesso fa la differenza comunicando quella che è la mia visione delle cose».

Progetti futuri? Sono previste altre mostre?

«Si, sto lavorando per proporre nuove attività per l’associazione. L’idea è quella di fare un workshop d’incisione, una tecnica non molto conosciuta. Vorrei organizzare anche un workshop sulla creatività, su come essere creativi e sviluppare un’idea».

ritrovatestesso
Ritrova te stesso

Per maggiori informazioni:

https://www.behance.net/federicada3809

https://artemania99.it/federicamoyo/

https://artemania99.it/

Facebook e Instagram @federicamoyo

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