Attraverso questa intervista Elda Calabrese ci racconta la sua storia, il suo rapporto con la realtà e la magia dei suoi «colori forti»: «La pittura (il colore) per me è una forma di libertà personale, è il mio mondo. Io mi estranio dalla realtà e amo viaggiare con la fantasia. Sulla tela mi sento libera e faccio ciò che voglio. Esprimo i miei stati d’animo più nascosti e quello che non riesco a dire con le parole. Il colore mi permette di esprimere direttamente le mie emozioni».
Intervista a cura di Luca Greco
Elda, nella tua biografia leggo che riscopri il fascino per l’arte durante gli anni dell’università. Ti andrebbe di raccontaci la tua storia? Come nasce il tuo amore per la pittura?
«Fin da bambina amavo disegnare. Poi lo studio mi ha portato ad abbandonare questa creatività, che ho riscoperto da poco. Sono stati i colori a riavvicinarmi all’arte. Faccio fatica ad emozionarmi e i colori con i loro contrasti riescono a trasmettermi forti sensazioni perché vedo il colore non come qualcosa di singolo, ma come un insieme di tante sfumature. Ogni colore mi trasmette determinate emozioni. Quindi è solo dopo l’università che ho deciso di improntare quello che sentivo sulla tela».
Possiamo dire allora che pittrici si diventa?
«È qualcosa a cui posso solamente ambire. Io vivo di emozioni e cerco solamente di portare sulla tela qualcosa che sento mio».
Come me, anche tu sei lucana. Che rapporto hai con questa terra?
«Odio e amore. Amo questa terra perché, a differenza di quello che accade altrove, qui c’è un mondo vivo e naturale. Amo i colori della natura e le sfumature di rosso dei tramonti. I forti limiti della piccola realtà in cui sono cresciuta mi hanno portato, per certi aspetti, a sperimentare cose nuove e ad andare sempre più in là con l’immaginazione. Io amo viaggiare proprio per questo motivo, mi piace vedere e fare cose che non ho mai fatto».
Sempre nella tua biografia, scrivi che l’arte ti ha «da sempre attirata e portata a ragionare in maniera diversa, a vedere le cose e a osservarle, capirle da più prospettive». L’arte ci rende più liberi? Che cos’è per te la pittura?
«La pittura (il colore) per me è una forma di libertà personale, è il mio mondo. Io mi estranio dalla realtà e amo viaggiare con la fantasia. Sulla tela mi sento libera e faccio ciò che voglio. Esprimo i miei stati d’animo più nascosti e quello che non riesco a dire con le parole. Il colore mi permette di improntare direttamente le mie emozioni».
Quali tecniche impieghi durante la tue creazioni?
«Utilizzo sempre l’acrilico. Ultimamente, però, sto riscoprendo lo spray. Mi piace anche fare delle composizioni con oggetti di natura diversa perchè penso che qualsiasi cosa possa essere un mezzo per dare sfogo alla tua creatività».
All’interno delle tue opere sono presenti alcuni personaggi surreali immersi in una dimensione per certi aspetti onirica. Chi sono questi personaggi? Che cosa rappresentano?
«Questa è una bella domanda. Cerco di rappresentare il mio io più nascosto. Sono enigmatica e quello che sono riesco ad esprimerlo solo attraverso la pittura. A volte non dico quello che rappresento e mi piace far dire agli altri ciò che vedono. Spesso dipingo i miei sogni, i miei segreti, quello che mi succede (anche in modo contrastante). I miei personaggi sono le situazioni che vivo (anche quelle vissute dagli altri), le mie emozioni e i miei stati d’animo».
I personaggi dei tuoi quadri sono i tuoi stati d’animo, gli scenari sono onirici. Elda, che rapporto hai con il reale?
«Io vivo il reale, ma mi allontano dalla realtà. Se non vivessi il reale non riuscirei a riportare nulla su tela. Sono un’ attenta osservatrice della realtà e mi piace confrontarmi con punti di vista diversi. I miei quadri sono il frutto di ciò che vivo io ma anche di ciò che vivono gli altri. Quindi la realtà è importante. È lì che tutto ha inizio».
Quali sono le tue fonti principali di ispirazione?
«Non ho modelli d’ispirazione. Ho le mie preferenze nel mondo dell’arte, ma cerco sempre di fare qualcosa di mio. L’arte è qualcosa di personale. L’occhio cade ovunque, ma quando devi riportare su tela il tuo messaggio, devi far capire che sei tu e non che hai ripreso un pittore per creare qualcosa».
Domanda di rito. Che cos’è per te la bellezza?
«È qualcosa di soggettivo. É ciò che piace a me. Vedo la bellezza nei colori forti».

Finora le tue opere sono già state espote a Ferrara, a Gaiba (in occasione dell’evento “mostra giovani artisti ferraresi”) e a Londra (alla “The Brick Lane Gallery”). Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi svelarci qualche breve anticipazione?
«Ho tanti progetti. Recentemente ho aperto uno studio (Pictoral Estense) a Ferrara insieme al mio maestro Luca Luciani e ho esposto le mie opere per tre giorni (dal 13 al 15 agosto) presso il Museo Archeologico di Cersosimo (PZ).
Per quanto riguarda, invece, gli eventi futuri, vorrei segnalarti la mia prossima mostra permanente a Roma presso la Galleria RossoCinabro. Poi, dal 10 al 24 settembre parteciperò alla mostra intitolata “intimARTE” presieduta da Vittorio Sgarbi presso il Centro espositivo Rocco Paolina a Perugia. Infine, a Venezia esporrò sabato 9 settembre presso il Palazzo Flangini (evento privato, con la partnership esclusiva di Buddha-Bar Monte-Carlo & Radio Monte Carlo).

Per maggiori informazioni:
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