Leggere a volte aiuta a realizzare i propri sogni. Questa è la storia di Gabriele Nero, 33 anni, partito da Torino nel 2008 con pochi bagagli e una grande passione per i libri. Oggi è libraio ed editore di una giovane casa editrice indipendente, di chiara connotazione beat, nel cuore di Valencia. Attraverso quest’intervista Gabriele ci racconta il suo viaggio, i suoi progetti e le nuove frontiere dell’editoria.
(Intervista a cura di Luca Greco)
Gabriele, sei partito da Torino nel 2008 con pochi bagagli e un grande amore per i libri. Otto anni dopo sei diventato titolare di una libreria nel cuore di Valencia. Quanto è stato importante per te seguire fino in fondo i tuoi sogni nella realizzazione del tuo progetto? Raccontaci la tua storia.
“Sì, sono partito nel 2008 con pochi bagagli e le idee un po’ confuse, ad essere sincero. Avevo finito l’università e avevo voglia di provare a cercare il mio futuro libero da condizionamenti, in una nuova città in un nuovo ambiente in cui confrontarmi e partire da zero. Ho scelto Valencia perché per dimensioni e dinamiche era simile a Torino (è la terza città di Spagna, una città che stava cercando di investire sul turismo), anche se totalmente diversa per altri (il mare e il clima su tutti). Per mia fortuna cominciai, dopo alcuni mesi, a lavorare in una libreria, e di tutti i lavori che avevo fatto (insegnante, commesso, cameriere…) era l’unico nel quale mi sentivo davvero felice. La mattina non vedevo l’ora di andare a lavorare. La prima esperienza purtroppo non finì bene. Era il periodo dell’inizio della crisi economica e dopo due anni la libreria chiuse. Ho dovuto rimboccarmi le maniche e ripartire attraverso altri lavori che non avevano niente a che fare con il libri, operatore call center, pizzaiolo, guida turistica, ma avevo finalmente capito a cosa volevo dedicare la mia vita: i libri. Durante questi anni ho continuato comunque a formarmi nell’ambito editoriale partecipando a corsi e stage presso l’Università di Valencia e case editrici italiane e spagnole.
Compiuti trent’anni, mi sono reso conto che dovevo dare una forma a tutto quello che avevo imparato sia nei libri che nella prima esperienza in libreria. Decisi di prendere la mia vita in mano, e come dicono i pokeristi metterla in all in. Da qui nasce l’idae della libreria El Doctor Sax”.
Che cos’è “El Doctor Sax” e perché hai scelto questo nome?
“El Doctor Sax nasce con l’idea di riproporre una libreria beat, una libreria con una forte connotazione identitaria, con una selezione di libri di letteratura contemporanea e classici, arte, cinema, musica e libri d’illustrazione. La mia libreria è fuori dai circuiti canonici della distribuzione dei libri, questo mi obbliga a credere nella selezione dei libri che propongo, libri sia nuovi che di seconda mano, che cerco di offrire al pubblico a prezzo scontato, in alcuni casi fino al 50%. Il criterio con cui seleziono i libri è molto semplice: scelgo i libri che conosco e che mi piacciono. I miei clienti sono poi una risorsa infinita di nuovi scrittori e nuove letture.
Doctor Sax è il protagonista di un romanzo di Jack Kerouac, lo scrittore più emblematico della Beat Generation. Appartiene alla fase più onirica e surreale della sua produzione, il Doctor Sax è come una guida per il protagonista di questo libro, che è lo stesso autore in varie fasi della sua vita, un personaggio che appare e scompare, che riesce a illuminare e a dare un senso a qualcosa che al lettore era incomprensibile. In questo spero di emulare lo spirito doctorsaxiano: nel poter condurre i nostri lettori dal mondo della realtà al mondo dei sogni che solo la buona letteratura sa regalarci. Tenendo presente, inoltre, che queste esperienze di grande letteratura sono poi strumenti utili anche per capire la realtà che ci circonda”.
Quest’anno sei stato al Salone Internazionale del Libro di Torino come editore della “El doctor Sax – Beat and books”. La tua giovane casa editrice ha già 14 libri in catalogo. Che cosa significa essere un editore indipendente oggi? Parlaci del tuo progetto editoriale.
“Questo è un progetto portato avanti negli ultimi mesi. Si tratta di utilizzare le nuove tecnologie e le piattaforme di distribuzione mondiale di libri. Ho sempre pensato di poter creare una mia linea editoriale, e attraverso questi nuovi strumenti si riducono di molto i rischi d’impresa. Il progetto è quello di rispolverare titoli rimasti fuori catalogo per dar loro nuova vita attraverso formati semplici e immediati, moderni, corredati da saggi e apparati critici che arricchiscano l’esperienza del lettore. La linea editoriale ha il suo fulcro nel talento, per quanto pura, marginale o folle possa esserne espressione, ed è per questo che la ricerca di nuove voci corre parallela a quella di altre testimonianze e autori, quelli che hanno saputo sfidare la morale comune del proprio tempo.
I titoli che abbiamo in catalogo in italiano sono infatti: Canti Orfici di Dino Campàna, Il primo dio e Voglio disturbare l’America di Emanuel Carnevali, Il secolo del tartufo di Paolo Mantegazza, Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet e abbiamo appena pubblicato Wilson lo Svitato di Mark Twain. El Doctor Sax – Beat & Books – è una casa editrice internazionale e oltre ai titoli in italiano, pubblichiamo anche in spagnolo, inglese e francese, e sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie viene distribuita attraverso Amazon a livello mondiale, e parallelamente attraverso una distribuzione capillare nelle librerie indipendenti europee, garantendo al pubblico delle librerie un prezzo più basso di quello di Amazon. A Torino ci distribuisce la libreria Belgravia.
Questa secondo me è l’indipendenza applicata all’editoria nel 2016: pubblicare in qualcosa in cui si crede fermamente, scegliendo il modo più accattivante e fruibile per il lettore, senza l’assillo dei profitti. La formula del print on demand permette di lavorare con stock piccoli sia gli editori che i librai, ed al lettore di non caricare sul prezzo di vendita finale le copie che l’editore ha dovuto stampare e che non si venderanno. Ci sono ancora dei limiti di qualità, ma penso che il mondo del libro indipendente si muoverà sempre di più su questi canali”.
Che cosa significa per te leggere?
“Leggere è uno degli strumenti migliori che abbiamo per capire l’uomo. Vedere in che aspetti il nostro pensiero è progredito, e in quali invece rimane sempre uguale a se stesso. Leggere un dialogo che si fa con persone e identità del passato e del presente, e i libri plasmano la nostra identità o se preferite la nostra cultura. Un dialogo con un libro è un dialogo con l’infinito, che ti permette di capire cosa poteva pensare un filosofo dell’Antica Grecia, come una donna dell’età vittoriana, e riuscire a cogliere quest’istante d’infinito è per me il piacere immenso della lettura. C’è una frase del grande Francis Scott Fitgerald che spiega meglio quello che sto dicendo:
“Questa è la parte più bella di tutta la letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni”.
Questo per me significa leggere”.
Quali sono secondo te i libri che ognuno di noi dovrebbe aver letto almeno una volta nella vita? Facci una breve lista di libri da leggere.
“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”, diceva Holden Caulfield, protagonista del celebre romanzo di J.D.Salinger. Così come nella vita è necessario di circondarsi di amicizie e persone ben selezionate dobbiamo fare la stessa cosa con le nostre letture. Sta alla libertà e alla curiosità di ognuno scegliersi migliori compagni di viaggio possibili: il libri e gli scrittori a cui uno sente di potere dare del tu. I miei sono questi:
- “Aspetta la primavera, Bandini” John Fante
- “Martin Eden” Jack London
- “Il Grande Gatsby” Francis Scott Fitzgerald
- “Poesie” Emily Dickinson
- “Il giovane Holden” J. D. Salinger
- “Il mestiere di vivere” Cesare Pavese
- “Il soccombente” Thomas Bernhard
- “Il banchiere anarchico” Fernando Pessoa
- “Hanno tutti ragione” Paolo Sorrentino
- “Una banda di idioti” John Kennedy Toole
- “Il primo dio” Emanuel Carnevali
- “Il diavolo in corpo” Raymond Radiguet”.
Very creativve post
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