Alla ricerca del “folk perduto” nella musica moderna

Andiamo, con Slep, alla ricerca delle influenze musicali del folk sulla musica moderna: «C’è molto più folk nei refrain dei Beatles e dei Rolling Stones o country nei soli di Jimmy Page di quello che immaginiamo. C’è molto più Dylan in “You’ve got to hide your love away” e in “No Expectations” o ancora più  Joan Baez in “Babe I’m gonna leave you” dei Led Zeppelin, di quello che immaginiamo».

Slep 2Slep, è un chitarrista, insegnante (Scuola Civica di Torino – CFM, carcere delle «Vallette» di Torino), compositore e produttore. Nel suo stile convergono vari linguaggi musicali quali il blues, il rock, il country e lo swing. I suoi principali tratti distintivi sono il fraseggio blues e l’utilizzo della tecnica della chitarra slide. Ha dato forma ad un nuovo metodo di chitarra bottleneck chiamato “Sliding on Blues” ed è autore della linea editoriale Manuali di Chitarra Moderna. Ha pubblicato tre album come Slep & The Red House (Ricordi-BMG) e collaborato con Francesco De Gregori, Arti e Mestieri, John Martyn, Dr. Feelgood, Jimmie Vaughan e molti altri. Ha scritto colonne sonore cinematografiche (ad es. Black Harvest di Guido Chiesa) e radiofoniche (Stereonotte – Rai).  È attualmente attivo con le band “The BOWINDOWS” (swing-blues) e “SLEP andthe RedHouse” (rock-blues).

https://slepfrancosciancalepore.com/

FrancoSlepSciancalepore/Facebook

Intervista a cura di Luca Greco.

Slep, quando la musica popolare è tornata in auge?

«I primi anni ’60 assistono alla nascita di un movimento folk revival. In America le ballate di origine anglo-irlandese si fondono con i riff afro-americani del blues, mentre in Inghilterra la tradizione celtica va ad influenzare il nuovo song-writing delle rock band emergenti».

In quale misura il folk è presente nella musica moderna?

«C’è molto più folk nei refrain dei Beatles e dei Rolling Stones o country nei soli di Jimmy Page di quello che immaginiamo. C’è molto più Dylan in “You’ve got to hide your love away” e in “No Expectations” o ancora più Joan Baez in “Babe I’m gonna leave you” dei Led Zeppelin, di quello che immaginiamo».

Joan_Baez_Bob_Dylan
Joan Baez e Bob Dylan

Entriamo di più nel dettaglio.

«“Stairway to Heaven”, ad esempio, è il risultato dell’editing di un pezzo folk celtico (all’epoca, infatti, Jimmy Page, leader di una delle band più famose al mondo, prendeva lezioni di chitarra acustica da Bert Jansch dei Pentangle) e una progressione di accordi tipica del rock (vedi “All along the Watchtower” di Bob Dylan, resa famosa da Jimi Hendrix). Il giro armonico di “Honky Tonk Women” degli Stones ricorda una tipica vamp del country; il brano, infatti, nacque durante un rock’n’roll-party in cui uno scatenato Keith Richards si produsse in un’etilica imitazione di Merle Haggard».

Quali sono le “conseguenze musicali”?

«Un movimento country-rock nasce negli Stati Uniti e uno folk-rock in Inghilterra. In California, i Byrds rivisitano in chiave elettrica le ballate di Bob Dylan, mentre i Buffalo Springfield mescolano il folk con il rhythm’n’blues. In Inghilterra, i Fairport Convention, i Pentangle e John Martyn sperimentano un nuovo linguaggio che tiene conto della tradizione celtica e del blues d’oltre oceano».

pentangle 2

In particolare, quali sono i protagonisti del nuovo linguaggio conseguente alla tradizione musicale inglese?

«Davey Graham (interprete di “Geordie”, antica ballata tradizionale), John Renbourn, Richard Thompson, Lindisfarne, Fotheringay, Steeley Span, Sandy Denny, Jacqui Mc Shee, Ralph Mc Tell, Martin Carthy, Dave Swarbrick, John Kirkpatrick, Albion Band, Shirley Collins, Incredible String Band, ecc., contribuiscono,  con la loro continua sperimentazione, a gettare le basi di nuovi linguaggi musicali».

E in quella americana?

«Tutta la musica americana, dai Crosby, Stills, Nash & Young ai Los Lobos, dagli Eagles ai Lumineers, da Springsteen ai Fleet Foxes, paga un fondamentale tributo alle sue origini folk».

Slep, in conclusione, qual è il futuro del folk nell’attuale realtà musicale? Proviamo ad immaginare.

«La musica popolare (o folk) sopravviverà soltanto laddove la tradizione viene tenuta in vita e non dove la tendenza musicale continua a rappresentare una mera moda stagionale o una consuetudine di una ristretta “élite”, come dalle nostre parti».

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...