Dopo mesi di silenzio, Banksy torna con un nuovo murale a Marsiglia: un faro nato dall’ombra di un paletto stradale che ci invita a riflettere su chi siamo e su che aspetto debba avere la città nella quale viviamo.

Un faro, un gioco d’ombre con una frase tutta da decifrare

Dopo mesi di silenzio, Banksy torna a far parlare di sé con un nuovo murale comparso a Marsiglia, riaccendendo la curiosità dei suoi fan in attesa di un suo ritorno. Come da tradizione, l’artista non ha indicato la posizione esatta dell’opera, ma alcuni indizi hanno permesso di individuarla in Rue Félix Frégier, nel quartiere di Le Panier, nel 7° arrondissement della città.

Il murale, apparso il 29 maggio 2025, si presenta come un enigma da interpretare. Su un muro grigio spicca la sagoma nera di un faro, accompagnata da una frase in stencil bianco: “I want to be what you saw in me” (Voglio essere ciò che hai visto in me). A sorprendere i passanti vi è un dettaglio inaspettato: l’ombra dipinta sul marciapiede coincide perfettamente con quella reale di un dissuasore stradale posto davanti allo stencil. Così, come spesso accade nelle opere di Banksy, la realtà urbana diventa parte integrante dell’opera, trasformando un elemento comune in un simbolo.

Un faro che parla di noi

C’è chi ha letto nella frase un messaggio personale, chi un omaggio, chi una riflessione sul peso delle aspettative. In realtà, sembra inserirsi nella visione che Banksy ha dello spazio urbano: un luogo che cambia significato attraverso lo sguardo di chi lo vive. Il faro sembra cercare la propria identità negli occhi di chi lo osserva. Così, un semplice elemento della strada diventa simbolo di un nuovo modo di guardare la città. Un faro è guida, punto di riferimento. Qui, però, diventa metafora di identità sospese, modellate non solo da ciò che siamo, ma anche da come gli altri ci vedono.

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