La trama
Due turiste. Un’isola incantata. Un naufrago in fuga. Quella che sto per presentarvi è una sconvolgente storia ai confini del Thriller. “L’estate dei fantasmi” (edito da Adelphi, Traduzione di Mariagrazia Gini, pp. 285, € 19) è l’ultimo libro di Lawrence Osborne. Il Thriller narra la storia di due giovani ragazze, Naomi e Sam, in vacanze sulla splendida e rilassante isola greca di Idra, da sempre meta estiva di intellettuali, artisti e vacanzieri. Per le due ricche ventenni si profilano mesi noiosi fino a quando non incontrano Faoud, un fascinoso giovane naufrago sbarcato sull’isola. Spinte da un misto di curiosità e compassione, decidono di aiutarlo. Il loro piano apparentemente innocente condurrà la vicenda a un finale del tutto inaspettato. Quello che era nato come un semplice gioco, un audace piano per aiutare il rifugiato, si trasformerà in una vicenda intricata e torbida, fatta di lutti, menzogne e ricatti.
Un’analisi spietata dell’Occidente
All’interno di questo suo romanzo Osborne ha il merito di indagare il mistero della psiche umana attraverso una cinica analisi sull’attuale condizione di privilegio dell’Occidente. Tanti sono gli spunti di riflessione che si pongono al lettore. Significativo è il confronto tra la deriva esistenziale di un Occidente ormai annoiato, che viaggia alla ricerca di futili piaceri e vaghi significati, e di chi viaggia perché in fuga da una guerra o dalla fame. Estrema e provocatoria è la realtà di una classe privilegiata dell’Occidente che lo scrittore londinese racconta in questo libro: un mondo completamente perso nella chiacchiera intellettuale e completamente incapace di comprendere i bisogni dell’altro. La presunta superiorità etica dell’Occidente viene, infatti, disillusa proprio quando ipocriti slanci di umanità si trasformano in gioco e si confondono con forme di evasione e passatempi per ricchi annoiati, per una decadente e vuota borghesia.